A Elisa Gallo Luz guidava come un’assassina. La jeep era una carcassa di pezzi di altre carcasse rivenute nei depositi della contea. Il motore strappava, mandava una tosse da far pietà e lei si beava della resistenza della sua creatura ad ogni svolta, salita, buca. Premeva sull’acceleratore e soffocavamo tra nuvole di polvere. Il deserto …
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