A cura di Giulia Massetto
Sia benedetto l’algoritmo che, quando non impazzisce consigliando Gigi D’Alessio a chi ascolta abitualmente i Mayhem, sa tirare le fila dei gusti personali di un utente, allargando i suoi orizzonti.
È successo esattamente questo quando l’algoritmo di YouTube mi ha guidata a “I Misteri del Focolare“, la rubrica in cui le leggende e i misteri di tutto il mondo si intrecciano in storie avvincenti”.
È così che Elena Cetani, in arte Masca, schiude ogni suo video alle fauci della sua nutrita ed entusiasta community, sempre impaziente di fare la conoscenza di un nuovo mistero narrato magistralmente da lei.
Proprio Masca è qui oggi, nel nostro salottino virtuale, a parlarci un po’ di sé e di questo progetto che, parola mia, amerete sin dal primo ascolto.
G: Cara Masca, ti ringrazio di essere qui con noi! Innanzitutto, come stai?
M: Ciao Streghe di Coven Riunito! Sto molto bene, ho appena trascorso dei giorni in uno dei miei luoghi preferiti dal punto di vista spirituale e ora sono pronta per rimettermi al lavoro! Ho dei nuovi progetti in mente e non vedo l’ora di poterci lavorare.
G: Da dove arriva questo bellissimo nome d’arte?
M: Le Masche erano le streghe nel folklore piemontese. Le leggende spesso le descrivono come donne anziane, con un aspetto poco piacevole, sole, cattive e dispettose. Se nei villaggi accadeva qualcosa di brutto, come la perdita di un raccolto, la colpa era sempre delle Masche. Ma questo era il pensiero di chi temeva l’energia femminile e non sapeva come limitarla. Le Masche, infatti, altro non erano che donne dalla profonda conoscenza del mondo naturale in grado di creare rimedi con intrugli di erbe trovate nei boschi vicino casa, il loro scopo era quello di aiutare la comunità.
Nella storia sono diverse le donne che, in Piemonte, furono accusate di “mascheria” e di “saper fare la fisica” (ovvero compiere riti magici utilizzando il famoso libro del comando, tutto eseguito in nome del demonio). Alcune di loro, come nel caso di Levone del 1474, finirono sul rogo accusate di stregoneria e di aver compiuto infanticidi.
Ho scelto questo nome, Masca, proprio per onorare queste donne, per riscattare il loro nome. Donne vittime della crudeltà umana e dell’ignoranza, perseguitate per il solo fatto di essere diverse. Una persecuzione che, seppur in modo diverso, continua ancora oggi contro chiunque scelga di vivere fuori dagli schemi imposti, sfidando il giudizio e l’intolleranza di una società troppo spesso incapace di accogliere l’altro. Ecco che Masca diventa un atto di rivendicazione e riappropriazione. Un modo per dare voce a tutte quelle donne la cui voce è stata spenta. Masca è un nome che, oggi per me, significa forza, trasformazione e ricordo.
G: Più ti seguo nei tuoi contenuti, più ti percepisco come una modernissima e acculturata strega dei nostri giorni (credimi, vuole essere un complimento!). Come ti descriveresti in tre aggettivi?
M: Domanda difficile! Ma ci provo lo stesso! Sono una persona estremamente caotica, inizio una cosa e poi non la finisco e ne inizio subito un’altra, perdo in continuazione oggetti, anche importanti, come le chiavi di casa perché non ricordo dove li ho messi! Puntualmente cerco di organizzarmi ma alla fine torno al mio caos quotidiano. Potrebbe sembrare tutto molto stancante, ma in realtà con il tempo sono riuscita in qualche modo a canalizzare
questo mio caos creando un mio personale ordine. Inoltre questo mio lato mi aiuta a pensare fuori dagli schemi e a esprimere la mia creatività.
Sono fin troppo sensibile, sono quella che potrebbe tranquillamente mettersi a piangere davanti a un film romantico, ma anche davanti a un panorama suggestivo o ascoltando una melodia che tocca le corde giuste. Una volta odiavo questo mio lato perché spesso mi ritrovavo inondata dalle emozioni in momenti in cui invece avrei voluto esprimermi a parole, adesso però ho capito che questo mio lato non va allontanato ma abbracciato.
Sono una persona intuitiva, magari a volte rimango in silenzio ma in realtà ho già percepito la natura della situazione che ho di fronte. Spesso capisco le intenzioni delle persone dietro alle loro parole, questo perché mi piace osservare con attenzione e nella mia testa si costruisce uno schema chiaro del contesto in cui mi trovo. Insomma, una sorta di “sesto senso” che mi aiuta a gestire la vita quotidiana!
G: Torino è famosa per essere un fortissimo polo esoterico. Com’è vivere lì? Che legame hai con la città magica? Ma soprattutto… È magica davvero?
M: Torino è una città meravigliosa e sì, è decisamente magica, ma ammetto che il mio rapporto con lei ha avuto alti e bassi. Torino sa darti tantissimo ma devi essere allineato con le sue energie altrimenti diventa difficile trovare un equilibrio. Non è una città che puoi vivere superficialmente ma ne devi scoprire l’essenza e vivere in armonia con le sue energie più sottili e questo non è sempre facile. Ho sempre detto che io amo e odio Torino proprio per questo motivo. Sono nata in questa città e ho vissuto a Torino per 25 anni, ma devo dire che ho iniziato davvero a capirla solo una volta che mi sono allontanata, prendendone le distanze. Ora sono 10 anni che vivo fuori città in un altro luogo mistico, vicino al Ponte del Diavolo di Lanzo, e sento che i pezzi del puzzle sono tutti al loro posto. Torino è stata la mia casa e mi farà sempre battere il cuore per la sua eterea bellezza e per il suo fascino esoterico ma ora sento che il mio spazio vitale è ai piedi delle montagne, nel verde dei boschi.
G: Veniamo al tuo canale YouTube, “I Misteri del Focolare”, un battesimo senz’altro evocativo e che sin da subito mi ha fatta sentire nel posto giusto, ad ascoltare le storie giuste. Com’è nato questo progetto?
M: “I Misteri del Focolare” è nato da un momento di sconforto. In pochi lo sanno ma prima di essere “I Misteri del Focolare” era un canale di tutt’altro tipo. I video che caricavo erano vlog e trattavano temi di lifestyle. Non ho mai sentito veramente miei quegli argomenti e penso che anche gli utenti lo avvertissero, quindi le visualizzazioni erano molto basse e il riscontro non proprio dei migliori. Mi sentivo poco ispirata e mi sembrava di essere in un tunnel, volevo fare qualcosa di creativo proponendo video che però non erano per nulla nelle mie corde. Finché un giorno ho detto: basta e ho capito che portavo quel tipo di video perché credevo di non essere in grado di fare quello che realmente mi sarebbe piaciuto fare, pensavo di non avere le competenze necessarie. Ma alla fine ho superato l’ostacolo più grande, me stessa e le mie paure, e ho caricato il primo video a tema folklore. Non era perfetto, ma mi sono sentita subito “a casa”, ho sempre amato questi argomenti e ho sempre pensato a quanto sarebbe stato bello poter raccontare queste storie ad altri appassionati come me.
I Misteri del focolare è uno spazio per tutti coloro che sono affascinati dal folklore, dalle leggende e dal paranormale. So che non sempre, a causa del lavoro e di una società che ci vuole sempre di corsa, si ha il tempo e l’energia per cercare e approfondire questi argomenti, ed è proprio per questo che ho deciso di aprire questo canale. Con i miei video cerco di creare un contenuto pronto all’uso facendo attenzione a reperire le informazioni nel modo corretto.
G: Segui un particolare criterio nella scelta delle storie da raccontarci? Come si articola la ricostruzione delle vicende che proponi?
M: In realtà è tutto molto caotico, un po’ come me. Solo ultimamente sto cercando di creare una programmazione. Passo ore e ore sul web alla ricerca di argomenti che siano poco conosciuti ma molto interessanti. Il motore che mi spinge è la curiosità, leggo di qualcosa che magari è stato solo accennato in un libro ed ecco che vado subito a fare una ricerca. Il video su Ballechin House ad esempio è nato proprio così. Stavo leggendo il libro “L’incubo di Hill House” in cui è stata citata questa casa e mi si è aperto un mondo.
Una volta scelto l’argomento cerco, se ci sono, dei libri da cui potermi documentare, leggo gli articoli sul caso soprattutto in lingua originale e guardo documentari. Cerco anche di fare ricerche incrociate per non limitarmi a raccontare una sola versione. Quasi sempre utilizzo più fonti. Passo poi a scrivere rielaborando il tutto a parole mie e successivamente studio a fondo lo script e solo quando mi sento sicura inizio a registrare.
G: C’è qualcosa che rende complicata la ricostruzione di una vicenda? M: Mi è capitato di voler trattare degli argomenti molto interessanti ma di dover lasciar perdere perché le fonti erano poche e non molto chiare. Sicuramente nel caso delle storie di paranormale la cosa più complicata è mettere in ordine gli eventi dal punto di vista cronologico. Infatti è possibile trovare moltissimi articoli che trattano lo stesso caso ma con delle differenze e a volte passo le ore per capire cosa è successo prima e cosa dopo.
Può anche capitare di imbattersi in informazioni errate (soprattutto per i video dei processi di stregoneria) da fonti che sembrano affidabili come ad esempio dei libri. Insomma, sicuramente, si può sbagliare, ma l’importante è sempre imparare dai propri errori.
G: Qual è l’argomento nell’ambito del paranormale a te più caro, e del quale parli piú volentieri al tuo pubblico?
M: Ho sempre amato le storie di case infestate, soprattutto se sono case “vecchie” con una storia. Le case hanno una loro anima e una loro energia ed è una qualcosa che io riesco ad avvertire. Se sono successe cose terribili quell’energia purtroppo rimane ed è così che nascono i cosiddetti “fantasmi dalle storie irrisolte”, che vanno aiutati per trovare un modo per andare oltre. Le case infestate hanno un forte significato simbolico, ci aiutano a esplorare e a elaborare l’oscurità che contraddistingue l’animo umano. Sono luoghi spirituali che raccontano di una vita oltre la morte. Inoltre essendo un’amante di tutto ciò che è gotico e decadente, anche l’aspetto esteriore gioca la sua parte. Il fascino malinconico delle case abbandonate e infestate ha da sempre attirato la mia attenzione.
G: Qual è il motivo primo per il quale hai scelto di raccontare proprio questa tipologia di storie?
M: Fin da bambina sono sempre stata affascinata dal mondo dell’occulto. Streghe, fantasmi, oscure leggende: tutto questo mi rapiva. Ricordo che avevo solo 5 anni quando mia madre mi portò a vedere Casper al cinema, ne uscii stregata. Poco dopo fu la volta de La famiglia Addams e poi quasi per caso mi venne regalata la cassetta di “The Nightmare Before Christmas” era il ‘96 e quasi nessuno lo conosceva ma per me fu amore a prima vista. Da lì in poi ho iniziato a divorare libri horror per bambini e poi da più grande passavo le ore a leggere storie di case e luoghi infestati. In adolescenza mi sono avvicinata al mondo gotico, soprattutto nello stile personale: inevitabili sono state le prese in giro di quegli anni dal momento che certe espressioni del proprio sé non erano comprese e accettate. Sempre in quel periodo ricordo di essermi avvicinata all’esoterismo, avevo acquistato un libro sulla Wicca, all’epoca non era come oggi, i libri disponibili erano pochi e non era facile studiare questi percorsi e trovare anime affini.
G: Da quando “ti conosco” ho avuto l’impressione che uno dei tuoi obiettivi sia quello di portare un certo tipo di cultura e conoscenza laddove, specialmente qui in Italia, pecchiamo parecchio. Ho avuto una sensazione corretta?
M: Non amo molto il sensazionalismo. Mi piace raccontare storie ma lo faccio sempre con la cura che l’argomento richiede. Mi piace scavare in profondità e arrivare al cuore della questione, certo il mio canale nasce per intrattenere ma voglio farlo senza troppi fronzoli. Per questo mi piace definirmi “cronista del paranormale” perché non mi limito a esporre la storia che tutti conoscono ma anche i lati più nascosti attraverso le teorie controverse che vengono formulate per ogni caso di paranormale. Sarà poi l’utente a farsi una sua idea.
Viviamo in un mondo in cui siamo bombardati di informazioni ogni secondo, il nostro cervello è costantemente iperstimolato, ma paradossalmente siamo sempre più poveri di conoscenza perché raramente approfondiamo davvero. Io nel mio piccolo cerco di andare controcorrente. Non so se ci riesco ma ci provo. Per me è molto importante fermarmi e riflettere, darmi del tempo.
G: Domani ti svegli, e il Genio ti dice: “Hai a disposizione solo un desiderio, che puoi impegnare per scoprire la verità su una delle storie che hai narrato, o che hai intenzione di narrare.” Quale mistero vorresti sciogliere?
M: Uno dei casi più misteriosi che ho trattato sul canale è la storia di “Bella”. Nel 1944 venne ritrovato lo scheletro di una donna all’interno di un albero cavo, in Inghilterra, e rimane un mistero chi sia questa donna e come mai sia finita lì. Ecco, mi piacerebbe davvero sapere cosa le è successo.
Un altro mistero che sicuramente porterò sul mio canale è quello relativo all’incidente del passo Djatlov: nove escursionisti persero la vita in circostanze davvero inquietanti e misteriose. Non sapremo mai cosa sia realmente accaduto…
Per non parlare, poi, di tutti gli incidenti relativi ad aerei e navi scomparsi…Ci sono giorni in cui passo ore e ore a leggere articoli e documenti per cercare risposte ma purtroppo, a volte, ci sono casi destinati a rimanere irrisolti.
G: Nella vasta e opaca sfera del paranormale ci sono elementi, sfumature e confini assai labili e facilmente discutibili, così come le testimonianze che ci arrivano da tutto il mondo. Masca da che parte sta? Scettica o “I want to believe”?
M: Sono un po’ nel mezzo. Credo nel paranormale, sono abbastanza certa che “qualcosa” ci sia. Allo stesso tempo, però, sono anche molto scettica e in modo paradossale proprio nei confronti dei casi che porto sul mio canale.
Questo perché sono dell’idea che i veri fenomeni paranormali, quelli autentici, non siano necessariamente quelli più famosi o spettacolari. Spesso, anzi, sono storie più intime, meno conosciute e vissute da persone che non cercano attenzione. Ho avuto modo di parlare con persone che hanno vissute esperienze intense in alcuni casi anche pericolose ma in quei racconti ho percepito autenticità ed è lì che, a parer mio, si nasconde il vero mistero.
G: Hai nuovi progetti in cantiere, o sogni nel cassetto?
M: Moltissimi. Sicuramente ad oggi mi auguro che il progetto Misteri del Focolare e la sua community possa crescere ma poi ci sono tanti sogni che spero di realizzare ma in questo sono un po’ scaramantica e preferisco ancora non parlarne!
G: Hai un messaggio per chi ascolta o ascolterà “I Misteri del Focolare”? Hai un messaggio per noi streghe di Coven Riunito?
M: Non lasciate che le vostre paure si trasformino in catene, non perdete mai la speranza e cercate sempre di inseguire i vostri sogni piccoli o grandi che siano. Lasciate andare chi vi chiede di farvi piccole piccole per non sentirsi messo in ombra, chi vi ama davvero vuole vedere la vostra luce brillare.
Ringrazio con tutto il cuore Masca e la sua aura magica per essersi raccontata a noi. Siamo certe che le sue storie attorno al fuoco non vi lasceranno indifferenti, e vi daranno di che riflettere…
Dopo la visione di un approfondimento di Masca, ve l’assicuro, non tarderanno a sorgere come funghetti tante, tante domande… Mi raccomando, se qualcuno di voi dovesse trovare le risposte ai misteri del focolare, ce lo faccia sapere!
Foto di Elena Cetani